Non solo l’affollamento di foto del ‘prima e del dopo’ intervento estetico sui social. Beauty advisor, skin-influencer, decessi, denunce e filler iniettati online dal bagno di casa complicano il quadro. C’è un altro modo per parlare di chirurgia plastica sui social?
La fotografia di come la chirurgia estetica corre sui social in Italia è delineata in occasione della tavola rotonda ‘L’autorevolezza social: like e curriculum a confronto’ mirata all’informazione come servizio che va oltre la pubblicità, in corso il 23 aprile a Sorrento al 9° congresso nazionale di Aicpe, Associazione italiana chirurgia plastica ed estetica. La tavola rotonda è a cura di ManiSulCuore.it
Sorrento, 23 apr – Sono 43 milioni gli italiani che chattano, commentano, postano video e condividono informazioni sui social* . Tra tutte le piattaforme Instagram è il più battuto da noi, seguito da Facebook, per ricercare informazioni sulla chirurgia estetica ma cresce l’interesse delle nuove generazioni nei confronti di TikTok come fonte primaria di notizie su bisturi e procedure operatorie.
Il 95% delle persone si documenta sui social prima di andare alla prima visita con il chirurgo estetico. Il 64% delle ‘potenziali pazienti’, ad esempio, consulta la rete per decidere se sottoporsi alla mastoplastica additiva e il 41% per scegliere clinica e medico. Il 50% mette a confronto gli specialisti tra loro attraverso i social anche sulla base delle sempre più numerose (e non sempre veritiere) foto del ‘prima’ e del ‘dopo’ delle operazioni che popolano internet (**).
E i medici?
Il 45% dei chirurghi plastici pensa che il primo consulto diventi più facile dopo un contatto avuto tramite i social ma l’85% di loro ritiene anche che le informazioni sui canali online siano ingannevoli (**).
Gli specialisti della Associazione italiana di chirurgia plastica ed estetica Aicpe, sono allarmati dal dilagare di notizie fuorvianti che affollano la rete e dall’incremento esponenziale di sedicenti esperti beauty che dispensano consigli e terapie, anche sostituendosi ai medici.
Influencer per la chirurgia estetica?

È nuovo e globale il fenomeno ‘influencers’, che riunisce personal/beauty advisor o promoter che danno consigli, indirizzano le scelte verso cliniche e medici, propongono sconti e organizzano Black Friday, danno appuntamenti e si occupano del primo incontro con le potenziali pazienti.
Le internazionali come Belle Hassan, Callum Jones e Kendall Rae Knight attirano l’attenzione dei loro milioni di giovanissimi fan facendoli partecipare a lotterie e competizioni con premi in palio collegandoli a siti che promuovono trattamenti di riempimento delle labbra senza licenza e per minorenni, riferisce il quotidiano britannico The Times.
Il fenomeno contagia anche i social italiani e le cronache degli ultimi mesi mostrano che dietro alcune beauty advisor che dispensano consigli sui social ci sono procacciatrici di affari per medici compiacenti che dispensano perfino terapie mediche senza averne le competenze. A queste seguono le skin-influencer che invece i trattamenti estetici se li fanno perfino da sole, connesse online dal bagno di casa così da mostrare ai followers come si fa da sè. I like e i cuoricini si sprecano.
Le nuove beauty advisor della chirurgia estetica italiana rispondono amabilmente ai dubbi di potenziali pazienti nei forum di discussione o sui loro profili social personali facendo da tramite con medici e cliniche. Figure nuove sempre più richieste tanto che non mancano gli annunci di ricerca di personale ‘promoter in medicina e chirurgia estetica’. Se ne trovano anche sulle piattaforme e sui motori di ricerca generalisti dedicati al lavoro come Kijiji, Trovit e Italy-Job nell’ultimo mese: “A fronte di un lavoro, da svolgere in modo autonomo su Facebook, Instagram e Twitter e sui forum di salute e bellezza, atto a promuovere i servizi di cliniche e ambulatori estetici si offrono provvigioni sulle clienti procurate” il testo più frequente.
Non sempre però tutto fila liscio: una recente inchiesta ha mostrato una beauty advisor intenta a svolgere vere e proprie visite mediche e una promoter che collaborava con diversi studi medici è recentemente deceduta sotto i ferri dopo un intervento di liposuzione ai glutei svolto in uno studio medico e non in una clinica.
È accettabile che si delineino tali figure che si inseriscono tra i pazienti ed il chirurgo estetico con l’evidente scopo di stimolare la decisione di operarsi e indirizzare le scelte?
Skin influencer del 'fai da te'

Le ‘skin-influencer’ che invece i trattamenti di chirurgia estetica se li fanno da sole spopolano soprattutto su TikTok, social consultato da bambini e adolescenti, e il fenomeno è mondiale.
Lo denunciano gli specialisti dell’American Society for Dermatologic Surgery Association in un report dove segnalano il boom dei video su come usare le ‘hyaluron pens’, dispositivi medici a siringa che iniettano i filler (riempitivi per labbra e pressione) a pressione e non con l’ago. Centinaia di video su TikTok mostrano l’uso di questa siringa a pressione che si compra liberamente online, come le fiale di acido ialuronico da iniettare e che sarebbero esclusivamente d’uso medico.
Negli Stati Uniti la Food and Drug Administation, l’ente di controllo sui farmaci e sui dispositivi medici, ha pubblicato un alert in cui avvisa la popolazione di non utilizzare dispositivi senza ago come le ‘yaluron pen’ per iniezione di acido ialuronico (HA) o altri filler per labbra e viso. “La FDA è a conoscenza di gravi lesioni e, in alcuni casi, danni permanenti alla pelle, alle labbra o agli occhi con l’uso di tali dispositivi. La yaluronic pen non è autorizzata e che tale sistema casalingo provoca ‘sanguinamenti, infezioni, reazioni allergiche, formazione di grumi sottocutanei, fino all’ostruzione dei vasi sanguigni, cecità, ictus o altre lesioni”.
Anche in Italia non mancano le skin influencer che sui social si mostrano mentre, dal bagno di casa, si sparano colpi sulle labbra iniettando sostanze che danno volume con questa pistola a pressione, mostrando fiere sanguinamenti e labbra sempre più gonfie. Il video su Youtube in cui Margherita De Vecchi si ‘spara’ il filler nelle labbra sanguinanti ha accumulato 56.000 visualizzazioni con commenti entusiasti e molte richieste di aiuto per procurarsi siringa e fiala.
C'è bisogno di più informazione sui social?
Esiste un modo per rispondere ai dubbi ed ai bisogni delle pazienti e dei pazienti che si rivolgono ai social fornendo una informazione come servizio e cultura e che vada oltre la pubblicità, mettendo anche in guardia dai rischi?
Ne parleremo con i relatori ( i nomi, prestigiosi, qui sotto) riuniti con noi alla tavola rotonda. Faranno autocritica, proporranno proposte e un cambio di passo. Nuove idee e strade da percorrere saranno per noi spunto per un nuovo approfondimento che pubblicheremo presto.
Partecipano:
ROY DE VITA, Primario chirurgia plastica e ricostruttiva Istituto Nazionale dei Tumori di Roma “Regina Elena”
PIERFRANCESCO CIRILLO, Chirurgo plastico Presidente AICPE
MARIO PELLE CERAVOLO, Chirurgo plastico
BRUNO MASTROIANNI, Filosofo, social media strategist e giornalista

* Hootsuite – GWI 2022
** Social media’s influence on breast augmentation, Aesthet.Surg.J. 2020 Jul 13