Seno perfetto a tutte le età?
Tra le tendenze messe in luce dal 69° congresso nazionale della Società italiana di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica in corso a Bologna, una delle più evidenti è l’aumento degli interventi al seno in pazienti non più giovanissime.
La chirurgia estetica del seno è infatti al centro del congresso, con due intere sessioni dedicate a questo argomento e molti focus.
Ma cosa chiedono le donne over 50? E cosa offre la chirurgia più adatta a loro? In testa lifting ringiovanente e più volume con le protesi o con il lipofilling. Questo ultimo però è ancora discusso.
Ecco il commento degli specialisti a capo della società scientifica.
“Oggi la chirurgia estetica mammaria viene richiesta ed eseguita a tutte le età, per risolvere gli inestetismi di ogni fase della vita di una donna, mentre fino a pochi anni fa il grosso dal target era rappresentato da donne molto giovani, per interventi di
aumento o riduzione”, spiega Daniele Fasano, presidente del congresso.
Come emerge dal congresso, soprattutto l’intervento di mastopessi, o lifting del seno, per sollevare e ridisegnare quelle forme che le gravidanze, le variazioni di peso o semplicemente il passare degli anni hanno trasformato. “La caduta del seno, con termine medico la ptosi mammaria, è un inestetismo molto comune – precisa Carlo Magliocca, presidente eletto della Sicpre. – Oggi lo si affronta in modo meno invasivo rispetto al passato, grazie a nuovi accorgimenti tecnici che nella grande maggioranza dei casi comportano unicamente un’incisione attorno all’areola, permettendo però di rimodellare il seno e ricreare il cono mammario ben proiettato che è tipico della giovinezza”.
“Quando si vuole anche un aumento di volume, alla mastopessi si abbina l’impianto di protesi mammarie oppure il lipofilling, ovvero l’auto-trapianto di grasso che permette di ridurre i depositi adiposi presenti ad esempio sull’addome o sui fianchi, rendendo il seno più pieno” dicono gli specialisti riuniti al convegno.
“La crescita degli interventi mammari su pazienti non più giovanissime è un dato con andamento progressivo – spiega Carlo Magliocca, presidente eletto della SICPRE -. Questo significa innanzitutto l’aumento delle mastopessi, ovvero del lifting del seno, intervento spesso abbinato all’impianto di protesi. Infatti, dopo una o più gravidanze, o anche solo in seguito a dimagrimenti o per effetto dell’età, spesso il seno risulta “sceso”.
“La ptosi mammaria è un inestetismo molto comune, che oggi si affronta in modo meno invasivo rispetto al passato, grazie a nuovi accorgimenti tecnici – sottolinea Magliocca . – Nella grande maggioranza dei casi, un’incisione attorno all’areola, cioè alla parte più scura che circonda il capezzolo, è sufficiente per rimodellare il seno, ricreando il cono mammario ben proiettato che è tipico della giovinezza”.
Nei casi più “gravi” a questa incisione se ne abbina una seconda, in verticale dal punto più basso dell’areola, fino a incontrare il solco mammario, cioè la piega naturale che il seno forma sul torace.
In tanti casi,- precisano gli specialisti da Bologna, – gli anni e le variazioni ormonali oltre a portare un cambiamento di forma determinano anche una riduzione del volume.
“Le strade per ottenere l’aumento del seno sono due – afferma Magliocca -: l’impianto di protesi e, come possibilità più nuova e meno invasiva, l’autotrapianto di grasso. In questo caso, nel corso della stessa seduta operatoria per il lifting del seno si sottopone la paziente a una piccola lipoaspirazione, prelevando pochi cc di
grasso dai punti in cui è naturalmente presente, come l’addome, i fianchi o i glutei. Il materiale così ricavato viene utilizzato, dopo un breve trattamento in sala operatoria, per aumentare il volume del seno”.
Il trattamento però non può essere proposto ed eseguito su tutte le pazienti. “Innanzitutto, per aumentare il seno con il grasso autologo la paziente deve avere depositi abbastanza consistenti, cosa che non sempre si verifica. Ancora, la grande varietà di forme e modelli di protesi attualmente disponibili sul mercato permette al bravo specialista di ottenere il risultato desiderato dalla donna e concordato con lei. Non si può dire esattamente lo stesso dell’aumento con grasso autologo, che viene in parte fisiologicamente metabolizzato e quindi riassorbito dall’organismo nei mesi immediatamente seguenti al trattamento”.
Sull’impiego del grasso con la tecnica del lipofilling, insomma, ci sono ancora delle aree di incertezza.
Bella stagione, mare, sole e decolleté in primo piano. Abbiamo intervistato Pucci Romano, docente di Dermatologia presso l’Università Cattolica Sacro Cuore di Roma e presidente Skineco (Associazione internazionale di EcoDermatologia) e Andrea Sagona, chirurgo senologo presso la Breast Unit dell’Humanitas Cancer Center di Rozzano per chiarire alcuni aspetti sugli accorgimenti e le cure più indicate per la zona décolleté e mammelle, anche per le donne che si sottopongono ad interventi chirurgici o terapie oncologiche o hanno un impianto di protesi mammarie.
Quale è il migliore chirurgo estetico? Come e dove trovarlo? A chi chiedere quale sia la migliore tecnica operatoria per rifare, ad esempio, il seno?
Barbara Amadori, insegnante di sostegno, laureata all’Accademia di Belle Arti di Urbino e da sempre appassionata di arte contemporanea, nel 2019 ha ricevuto la diagnosi di tumore al seno. Durante il percorso di cura ha sentito il bisogno di comunicare attraverso il linguaggio dell’arte la malattia. L’abbiamo intervistata per farci raccontare come è nata l’idea, e come è stata realizzata, della mostra ‘Arte come cura’ inaugurata a Città di Castello (Umbria) il marzo scorso ma che tornerà dal 7 al 29 maggio al Museo Casa Cajani di Gualdo Tadino. La mostra è stata realizzata grazie alla collaborazione con l’Aacc – Associazione Altotevere contro il cancro. Nella photo-gallery alcune opere delle 15 artiste che hanno partecipato.
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