Prendersi cura del proprio corpo è fondamentale per il benessere psico-fisico. E quando si affronta una malattia oncologica, come per esempio un tumore del seno, lo è ancora di più. Perché la malattia e le terapie a cui ci si sottopone hanno effetti secondari anche sulla pelle. Ma se, oltre all’oncologo, al chirurgo e al radiologo, ci fosse all’interno dell’equipe multidisciplinare anche un esperto di medicina estetica che potesse seguire la donna durante le varie fasi della malattia?
È questa la prospettiva ideale a cui mira la Società Italiana di Medicina Estetica (SIME) che ha sviluppato diversi progetti rivolti alle donne in cura oncologica. Ce ne ha parlato Emanuele Bartoletti, presidente della SIME,società accreditata presso il ministero della Salute e aderente alla Federazione nazionale delle Società medico scientifiche.
L’esperto ci ha parlato di un bel progetto pilota che ha avuto così successo che da gennaio 2023, i soci della Società Italiana di Medicina Estetica presenti sul territorio italiano formati in ambito oncologico, offriranno alle donne che stanno affrontando un percorso di cura oncologica consulenze gratuite anche al di fuori degli ospedali. Una notizia meravigliosa.
Professore, innanzitutto qual è il rapporto tra medicina estetica e oncologia?
“La medicina estetica, nata nel 1975, ha l’obiettivo di rispondere ai bisogni della persona che vive a disagio per un inestetismo male accettato e intervenire per poterle garantire un maggior benessere psicofisico. Nel caso del paziente oncologico, questi inestetismi sono dovuti alle terapie, come radio e chemio, necessarie per trattare la malattia. La cute, infatti, diventa molto fragile ed è soggetta, per esempio, ad arrossamenti, bruciori, gonfiore, estrema secchezza e prurito. A differenza di altri effetti collaterali, i danni cutanei sono quelli più visibili e possono creare un forte disagio, anche a livello relazionale, compromettendo fortemente la qualità della vita. Per questo, il medico estetico, con una formazione specifica in ambito oncologico, può offrire un valido supporto per permettere alla donna di ridurre le complicanze e dar loro la consapevolezza di ritrovare più facilmente quell’equilibrio psicofisico necessario per il proprio benessere”.

La Sime ha dato via a un progetto pilota iniziato circa 20 anni fa presso l’Ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina di Roma. Ha funzionato?
“Sì, il progetto non solo ha funzionato, ma ci ha fatto capire ancora di più quanto sia importante questa figura come punto di riferimento per le donne durante il percorso di cura. Nel 2000 abbiamo attivato il servizio di Medicina Estetica nel reparto di Oncologia: alcuni medici estetici, in forza al Servizio Ambulatoriale di Medicina Estetica dell’Ospedale, hanno iniziato a offrire consulenze gratuite a tutte le donne con tumore al seno che avrebbero dovuto sottoporsi alle terapie. Dopo un check-up cutaneo, quindi dopo lo studio della pelle di ogni singola paziente, la fase successiva è stata la prescrizione di determinati cosmetici sia per il viso sia per il corpo, in modo tale da mettere la pelle in una condizione ottimale per poter ‘sopportare’ le cure e reagire al meglio agli insulti cutanei da chemio e radioterapia. È, infatti, fondamentale un’attenzione costante e un’adeguata protezione non solo durante le terapie, ma anche prima di iniziarle.”
Quali effetti hanno avuto le indicazioni di cura estetica sulla vita delle pazienti in cura oncologica?
“Il nostro obiettivo era ritardare o, addirittura, evitare la comparsa di complicanze cutanee. Le donne sono state entusiaste del progetto perché non si sono sentite abbandonate per quanto riguarda l’aspetto estetico che, come abbiamo detto, incide notevolmente sulla qualità di vita. E, infatti, in un certo senso è migliorato anche lo stato d’animo con cui hanno affrontato le terapie. Spesso, per le complicanze a livello cutaneo, le donne interrompono il ciclo di chemio o di radio; invece, tra le donne che hanno usufruito del servizio di Medicina Estetica, abbiamo osservato una maggiore aderenza alle terapie proprio perché le complicanze cutanee o non sono comparse o sono comparse molto più tardi. Inoltre, abbiamo avuto riscontri positivi anche tra i pazienti in dialisi che hanno beneficiato della figura del medico estetico per le varie complicanze cutanee, come il prurito”.
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Il medico estetico, con una formazione specifica in ambito oncologico, può offrire un valido supporto per permettere alla donna […] di ritrovare più facilmente quell’equilibrio psicofisico necessario per il proprio benessere.
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Vuole dare qualche consiglio pratico a chi ci legge?
“In realtà andrebbe analizzato il tipo di pelle della singola donna perché la prescrizione cosmetica deve essere sempre personalizzata, ma ci sono delle indicazioni che tutte potrebbero tenere a mente: mantenere la pelle sempre idratata, usare olio detergente al posto del bagno schiuma che è più aggressivo, scegliere creme con principi attivi lenitivi ma anche restitutivi per la guarigione cutanea, per esempio, creme che contengono acido ialuronico, vitamina E, omega 3, omega 6, ceramidi e sostanze lenitive e antinfiammatorie come acido 18betaglicirretico, aloe e camomilla. C’è da dire che negli ultimi anni molte aziende cosmetiche hanno iniziato a formulare delle linee specifiche per i pazienti oncologici e questo è sicuramente un traguardo importante da non sottovalutare, perché significa che anche le aziende hanno acquisito consapevolezza”.
La medicina estetica ha quindi una forte dimensione sociale…
medicinasociale@lamedicinaestetica.it, al quale poter scrivere per qualsiasi dubbio e informazione. E le richieste sono state tantissime”.
Cosa chiedono maggiormente le donne?
“Ci chiedono consigli pratici e riferimenti di medici estetici qualificati sul territorio nazionale a cui potersi rivolgere per una consulenza gratuita. Per questo, spinti dal successo del progetto pilota presso il Fatebenefratelli, ci stiamo impegnando per garantire questo servizio anche altrove. E da gennaio 2023, i numerosi soci della Società Italiana di Medicina Estetica presenti sul territorio italiano, appositamente formati in ambito oncologico, offriranno alle donne che stanno affrontando un percorso di cura oncologica consulenze gratuite anche al di fuori degli ospedali”.

La medicina estetica può essere utile anche nella fase successiva alla chemioterapia e/o alla radio?
“Certo. Il nostro obiettivo ultimo è garantire un più rapido recupero psicofisico una volta terminato il ciclo di terapie, per permettere alle donne di poter riprendere al più presto una vita sociale dopo la malattia. Per esempio, una volta finito il periodo delle cure, si possono iniziare a utilizzare creme con diverse composizioni e diversi principi attivi, fare un peeling o sottoporsi anche a delle terapie come radiofrequenze o laser soft. Dopo un periodo di wash out dai chemioterapici, cioè quando non c’è più alcun effetto dei farmaci nel corpo, in accordo con l’oncologo, si potranno eseguire anche terapie iniettive come filler e neuromodulazione. Tutto ovviamente va eseguito sempre nell’ottica del benessere della singola persona”.