Inestetismo davvero molto comune, quello delle smagliature che per molte persone diventano anche un disagio psicologico- specialmente se numerose e di grosse dimensioni.
Ma cosa sono di preciso? Quando compaiono e perché? E quali sono i trattamenti davvero utili per prevenirle o farle scomparire?
Ne abbiamo parlato con la dermatologa Elisabetta Perosino, vicepresidente Isplad (Società internazionale di dermatologia plastica e rigenerativa) e con il chirurgo plastico Mario Pelle Ceravolo, docente di chirurgia estetica all’Università di Padova.
Cosa sono le smagliature?
Le smagliature, in gergo tecnico striae, sono condizioni cutanee benigne che spesso appaiono a piccoli gruppi come linee irregolari che corrono parallele a livello di addome, glutei, cosce e seno (ma non solo). “Dal punto di vista clinico, sono delle vere e proprie cicatrici, risultato di lesioni nel derma, ossia lo strato profondo della pelle, – spiega Elisabetta Perosino. – Quando sono recenti i fenomeni collegati all’infiammazione le fanno apparire di colore rosso (striae rubrae) ma col tempo assumono una colorazione bianco-perlacea (striae albae) e al tatto si apprezza una depressione della pelle legata all’atrofia delle fibre dermiche di collagene ed elastina”.

Da cosa sono causate?
L’origine delle smagliature è ‘multifattoriale’, dipendono cioè da diversi fattori. Nella maggior parte dei casi sono le conseguenze di un’eccessiva distensione del derma, per esempio per uno strappo meccanico o per rapidi cambiamenti di peso (aumento o diminuzione) ma la loro comparsa è influenzata anche dalla genetica e da fattori ormonali. Più raramente sono una manifestazione di patologie come la sindrome di Cushing (che causa elevati livelli di cortisolo) o la sindrome di Marfan (dovuta a una mutazione del collagene). “Anche alcune terapie farmacologiche, in particolare quelle a base di corticosteroidi, possono favorire la comparsa di smagliature, così come una dieta sbilanciata povera di aminoacidi indispensabili per la sintesi delle proteine della matrice extracellulare”, precisa Perosino.
Chi sono le persone a rischio?
Uomini e donne, le smagliature non fanno differenze di genere anche se risultano più frequenti nel genere femminile e spuntano soprattutto durante la pubertà e la gravidanza. Secondo l’NIH il rischio di sviluppare smagliature va dal 43 all’88% in gravidanza, dal 6 all’86% in pubertà (indipendentemente dal sesso) e del 43% in caso di obesità.
“Le ragazze nell’età dello sviluppo vanno incontro a cambiamenti del proprio fisico che possono essere repentini, – spiega Elisabetta Perosino. – e la pelle, in particolare a livello di seno, cosce e glutei, è sollecitata dall’aumento di volume. Ad aumentare il rischio di comparsa di smagliature in questa fase della vita c’è anche l’impatto degli estrogeni (ndr ormoni sessuali femminili) sui fibroblasti, ossia quelle cellule che sono deputate alla sintesi di collagene, elastina e acido ialuronico che compongono la matrice extracellulare del derma. Il picco di estrogeni della pubertà iperstimola i fibroblasti e tale fenomeno così repentino non permette una produzione sufficiente di proteine, indispensabili per l’elasticità della pelle. Qualcosa di simile avviene anche durante la gravidanza, quando il corpo della donna si modifica velocemente per ospitare un’altra vita e per provvedere all’allattamento dopo il parto. Le striae gravidarum – così sono chiamate le smagliature che compaiono in gravidanza – compaiono infatti prevalentemente sulla pelle del seno e dell’addome, le aree più sottoposte alla tensione.
I maschi non sono esenti dal rischio di sviluppare smagliature cutanee. Nella pubertà lo scatto di crescita può essere tanto rapido da lesionare il derma, soprattutto nella zona lombosacrale, delle cosce e dei glutei. Anche gli sportivi possono andare incontro a questi inestetismi quando l’allenamento intenso comporta un aumento notevole di massa muscolare.
Come anticipato, “anche i disturbi alimentari sono tra le condizioni principali di comparsa di smagliature, – ricorda Perosino. – L’aumento eccessivo di peso così come un dimagrimento repentino sono causa di comparsa di smagliature, ma anche la malnutrizione o, più semplicemente, una dieta povera di proteine di origine animale possono predisporre alla comparsa di smagliature”.
Infine, esistono condizioni particolari che hanno come conseguenza la comparsa di smagliature: sindromi come Cushing e Marfan, terapie a base di corticosteroidi, oppure radioterapie per tumori al seno.

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Si possono prevenire le smagliature?
Non ci sono linee guida o terapie a tale proposito. Tuttavia ci sono i ‘buoni comportamenti’ e alcune strategie che si possono mettere in atto per ridurre il rischio della comparsa di smagliature. “L’approccio è sempre multifattoriale e va dall’attenzione all’alimentazione, anche con il supporto di integratori dedicati, all’utilizzo di creme esfolianti e ridensificanti, – spiega la dermatologa. – “Il target sia per la prevenzione che per il trattamento della smagliatura una volta comparsa è il fibroblasto. L’obiettivo è stimolarlo e aumentare e rendere più efficiente la sintesi di collagene ed elastina”.
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Ci sono i ‘buoni comportamenti’ e alcune strategie che si possono mettere in atto per ridurre il rischio della comparsa di smagliature
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Elisabetta Perosino
vicepresidente Isplad (Società internazionale di dermatologia plastica e rigenerativa)

Prevenire le smagliature con l'idratazione
L’idratazione dell’organismo, e quindi anche quella della pelle, è fondamentale, così come è fondamentale evitare comportamenti a rischio come eccessivi aumenti e perdite di peso. “Generiche creme idratanti per la pelle o gli oli, poi, non sono efficaci per la prevenzione delle smagliature”, sottolinea Perosino. Questi prodotti, infatti, possono far apparire la pelle più elastica, alcuni possono contenere molecole (per esempio vitamine) con proprietà benefiche per l’epidermide, ma non raggiungono il derma e non hanno effetto sui fibroblasti. “I prodotti topici specifici per le smagliature e gli integratori orali, invece, contengono quegli aminoacidi che costituiscono il substrato per la sintesi di acido ialuronico, collagene ed elastina. I prodotti ridensificanti, poi, contengono acido retinoico e acido glicolico che stimolano la produzione di collagene”.

Cosa si può fare una volta che sono comparse?
Dal momento che le smagliature sono a tutti gli effetti delle cicatrici, una volta comparse è pressoché impossibile che svaniscano completamente. Tuttavia, non tutto è perduto.
Secondo l’esperta è sempre bene agire il prima possibile ovvero quando sono appena comparse e di colorito roseo (cioè nella fase delle striae rubrae) attraverso la supplementazione orale con acido ialuronico e aminoacidi destinati a stimolare la produzione di collagene ed elastina. Per altri trattamenti una valutazione dermatologica è sempre necessaria per capire l’entità del danno e quale sia la strategia più indicata per cercare di ridurre o migliorare il più possibile l’aspetto delle smagliature.
“La premessa è che il target di ogni trattamento per le smagliature è il fibroblasto nel derma e l’obiettivo è migliorare la produzione di elementi della matrice extracellulare, – ricorda Perosino.- In quest’ottica i primi trattamenti sono il peeling e la radiofrequenza”. Quest’ultima, in particolare, è un trattamento ridensificante il cui principio è la stimolazione dei fibroblasti grazie a frequenze che generano calore. “Soprattutto se effettuati in fase precoce, peeling e radiofrequenza possono essere sufficienti a migliorare l’aspetto dell’inestetismo, e non hanno effetti collaterali” precisa l’esperta.
Quando invece la smagliatura è più datata ed ha l’aspetto di una vera e propria cicatrice di colore perlaceo, peeling e radiofrequenza potrebbero non essere più sufficienti. Spiega Perosino: “In questi casi si può valutare il ricorso successivo a tecniche di biostimolazione, come le microiniezioni locali di acido ialuronico. In estrema ratio, in casi di smagliature molto vecchie e/o molto grandi o per zone ad alta densità, si può optare per il laser ablativo a CO2 frazionato. Il trattamento laser è molto più complesso: lo strumento genera delle micro colonne termiche che creano piccole lesioni vicino alla smagliatura così da riattivare i fibroblasti e migliorare complessivamente l’aspetto della zona trattata”. Per via del suo principio di funzionamento, le sedute con laser sono effettuate con anestesia topica ed è bene affidarsi a professionisti esperti.
“In ultimo – precisa Perosino – va ricordato che i trattamenti per migliorare l’aspetto delle smagliature non sono una tantum: per stimolare correttamente i fibroblasti servono diverse sedute dilazionate nel tempo”.
La mastoplastica fa venire le smagliature sul seno?
Risponde Mario Pelle Ceravolo, professore di chirurgia estetica all’Università di Padova: “Il rischio di comparsa di smagliature al seno in conseguenza di un intervento estetico come la mastoplastica additiva, oppure la mastopessi, è molto basso e si verifica più di frequente in quei casi in cui venga richiesto l’inserimento di una protesi molto grande rispetto al seno di partenza”.
Il consiglio del Professor Pelle Ceravolo è di prepararsi all’intervento prendendosi cura della propria pelle con una ’idratazione accurata, una alimentazione mirata e con l’applicazione di prodotti emollienti specifici. Eventualmente può essere indicata una supplementazione orale con integratori per la stimolazione dei fibroblasti, le cellule ‘fabbrica’ della pelle. “Dal momento che la formazione di smagliature dipende anche da fattori genetici, le persone predisposte potrebbero prendere in considerazione insieme al chirurgo l’applicazione di particolari protesi che ‘pesino meno’ sul derma, riducendo l’eventuale stress meccanico. Inoltre si può consigliare di indossare reggiseni contenitivi”.

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Dal momento che la formazione di smagliature dipende anche da fattori genetici, le persone predisposte potrebbero prendere in considerazione insieme al chirurgo l’applicazione di particolari protesi che ‘pesino meno’ sul derma, riducendo l’eventuale stress meccanico.
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Mario Pelle Ceravolo
docente di chirurgia estetica all’Università di Padova
La radioterapia anti tumorale fa venire le smagliature?
“A volte dopo una diagnosi di tumore al seno, soprattutto nelle donne giovani che si sottopongono alla radioterapia, possono comparire smagliature perché le radiazioni inducono un danno fibrotico”, risponde Elisabetta Perosino. “Anche in questi casi, comunque, qualora le pazienti lo richiedano, è possibile intervenire per migliorare l’aspetto estetico del seno con i medesimi trattamenti che si usano per le persone che non abbiano avuto diagnosi di tumore. La valutazione è sempre necessaria, ma non sussistono controindicazioni”.
Altre fonti
- NIH https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK436005/
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