Lo sport fa bene, e lo sport fa belle. L’attività fisica aumenta anche la bellezza del seno o può far male?
Ci sono esercizi speciali per avere un décolleté sempre giovane e tonico? Ci sono invece, sport controindicati?
Infine, dopo un intervento chirurgico al seno come ci si deve regolare con l’attività fisica? Ai dubbi rispondono due esperti molto rinomati: Paolo Montemurro, chirurgo plastico, ricostruttivo ed estetico di fama internazionale e Ulisse Montero, specializzato in attività fisica e motoria a Cuba e richiestissimo personal trainer a Milano.
L’attività fisica praticata con regolarità aiuta a contrastare l’obesità, abbatte lo stress, riduce il rischio di sviluppare malattie cardiache e addirittura di ammalarsi di alcune forme di tumore ( Amount and Intensity of Leisure-Time Physical Activity and Lower Cancer Risk, Journal of Clinical Oncology, 2019 ), e, nel frattempo, contribuisce ad armonizzare e tonificare il fisico.
Muoversi è il miglior farmaco naturale esistente, soprattutto nei paesi industrializzati in cui le patologie correlate con la sedentarietà sono in costante aumento.
Partiamo dalla domanda che tutte le donne si pongono prima o poi: si può con l’attività fisica, magari intensa quotidiana e mirata, aumentare il volume del seno migliorandone l’aspetto?
“Lo sport non può aumentare il volume del seno”, dice subito Montemurro. “E non può farlo per ragioni anatomiche. Partendo dall’esterno, le mammelle sono costituite dalla pelle, poi dal tessuto ghiandolare e adiposo e infine, sotto a tutto, la muscolatura: dobbiamo immaginare il muscolo pettorale come il pavimento della mammella. Ecco, con l’attività sportiva è questo pavimento che si ispessisce ma non si percepisce, non si vede a livello del seno, che non può ingrandirsi neanche sollevando i pesi. Più in generale alcuni tipi di sport migliorano invece il décolleté nel suo complesso aiutando ad avere un busto più tonico”.
Dunque il movimento, anche mirato, non impatta sulla taglia del seno.
“No, purtroppo, – chiosa il chirurgo. – La forma giovanile del seno, cioè la sua tendenza a stare su, è dovuta a una maggiore densità del tessuto ghiandolare interno alla mammella e che hanno tipicamente le donne giovani. Una densità che col passare del tempo e con le gravidanze via via, naturalmente, si perde”.
“L’attività fisica non agisce sul volume del seno né può contribuire a sollevarlo, mentre contribuisce in modo evidente a tonificare décolleté e torace”, precisa anche il personal trainer Ulisse Montero. “Quello che possiamo fare con alcuni esercizi, anche semplici e da fare in casa, è migliorare il tono alla muscolatura pettorale in particolare quella più alta, cioè più prossima alla clavicola”, aggiunge.
Montero consiglia due esercizi per mantenere un décolleté più tonico e giovane “che vanno benissimo anche per le principianti e che non occorre fare necessariamente in palestra”, dice.
Il primo esercizio: da sdraiate a terra, i gomiti posizionati a formare un angolo di 45 gradi rispetto al corpo, con gli avambracci perpendicolari al pavimento, portare sopra il petto due piccoli pesi (ma vanno bene due bottigliette piene di acqua o di sabbia) fino a quando le braccia non sono completamente estese. Quindi, abbassare lentamente i pesi (o le bottigliette) sul petto fino a quando i gomiti toccano il pavimento, mantenendo la parte superiore delle braccia a un angolo di circa 45 gradi rispetto al corpo. Fermarsi per qualche secondo, quindi continuare con la successiva ripetizione.
“È un esercizio facile, adatto a ogni età: per una principiante vanno bene 3 serie ognuna di 10-15 ripetizioni”, aggiunge l’allenatore.
Il secondo esercizio è il classico ‘push up’: sdraiate a pancia in giù sul pavimento, con i palmi e le ginocchia appoggiate a terra, tirarsi su spingendo sulle mani. Possono andare bene 3-4 serie da 8-10 ripetizioni.
“Non direi, – precisa Montero. Semmai ci sono sport fastidiosi per il seno e intendo quelle attività come la corsa o il salto per esempio, che lo sollecitano molto. In questo caso – riprende e conclude il personal trainer – è importante indossare un buon reggiseno sportivo contenitivo che protegga anche le mammelle da eventuali piccoli traumi a cui potrebbero essere sottoposte”.
“Dopo un intervento di mastoplastica additiva si può riprendere a fare esattamente la stessa vita di prima, e quindi anche lo sport di prima – sottolinea il chirurgo Montemurro.
E’ però necessario un periodo di guarigione, che dura 3-4 settimane.”In questo lasso di tempo l’attività sportiva va evitata anche se non coinvolge direttamente seno e braccia. Questa regola vale per la mastoplastica additiva come per la mastoplastica ricostruttiva, cioè l’intervento di inserimento di protesi dopo l’asportazione di un tumore della mammella”, conclude lo specialista.
Riprendendo a fare sport troppo presto dopo un intervento chirurgico (o anche facendo sforzi eccessivi non necessariamente legati alle discipline sportive) si corrono rischi, che Montemurro elenca: “Il primo che, sudando, si infetti la ferita. Il secondo, che la protesi si sposti: la protesi viene inserita in una sorta di tasca e deve avere il tempo di integrarsi con le strutture che la accolgono, e che richiede appunto 3-4 settimane. Il terzo, che ci sia un sanguinamento interno, che potrebbe provocare un’infezione profonda, e richiedere in alcuni casi un nuovo intervento per rimuovere il sangue”.
Dunque, dopo 3-4 settimane dall’intervento si possono riprendere le attività fisiche che coinvolgono la parte bassa del corpo: camminate, camminate veloci, bicicletta, addominali… Ma per riprendere a fare sport che coinvolgono anche la parte alta del corpo, e cioè il torace e le braccia, o che costringono a una continua sollecitazione del seno, come la corsa o i salti, bisogna aspettare ancora un po’. “Diciamo che è bene attendere un paio di mesi”, sottolinea il chirurgo.
Che, a proposito della guarigione, tiene ad aggiungere: “Alcune pazienti ritengono che la guarigione sia completata quando non avvertono più dolore, e questa assenza di dolore le spinge a fare sforzi e a riprendere attività prima del tempo. Sbagliando, perché il fatto di non avvertire dolore non significa che la guarigione sia ultimata. La limitazione dell’attività fisica e il periodo di riposo non vanno associati al dolore, che ormai siamo in grado di ridurre al minimo, ma al processo di guarigione, che avviene silenziosamente”.
“Alcune donne stentano ad accettare che la misura delle protesi non vada scelta soltanto in base all’estetica ma anche allo stile di vita – conclude Montemurro -. Un’atleta non dovrà scegliere protesi troppo voluminose, che potrebbero essere fastidiose per la sua attività fisica. L’aspettativa estetica è un criterio essenziale per la scelta delle protesi, questo è certo. Ma non è l’unico, la scelta deve tenere conto dello stile di vita”.
Barbara Amadori, insegnante di sostegno, laureata all’Accademia di Belle Arti di Urbino e da sempre appassionata di arte contemporanea, nel 2019 ha ricevuto la diagnosi di tumore al seno. Durante il percorso di cura ha sentito il bisogno di comunicare attraverso il linguaggio dell’arte la malattia. L’abbiamo intervistata per farci raccontare come è nata l’idea, e come è stata realizzata, della mostra ‘Arte come cura’ inaugurata a Città di Castello (Umbria) il marzo scorso ma che tornerà dal 7 al 29 maggio al Museo Casa Cajani di Gualdo Tadino. La mostra è stata realizzata grazie alla collaborazione con l’Aacc – Associazione Altotevere contro il cancro. Nella photo-gallery alcune opere delle 15 artiste che hanno partecipato.
Non solo l’affollamento di foto del ‘prima e del dopo’ intervento sui social. Beauty advisor, skin-influencer, decessi, denunce e filler iniettati online dal bagno di casa complicano il quadro. La fotografia di come la chirurgia estetica corre sui social in Italia e di quanto ci sia bisogno di una informazione più puntuale è delineata in occasione della tavola rotonda ‘L’autorevolezza social: like e curriculum a confronto’ mirata all’informazione come servizio che va oltre la pubblicità, in corso oggi a Sorrento in occasione del 9° congresso nazionale di Aicpe, Associazione italiana chirurgia plastica ed estetica. La tavola rotonda è a cura di ManiSulCuore.it
Una tavola rotonda a cura di Mani Sul Cuore nell’ambito del 9 Congresso AICPE, il 23 Aprile 2022 alle 14.30 a Sorrento, Hilton Sorrento Palace, Sala Plenaria Auditorium Sirene.
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