Topless, si o no? Prendere il sole senza costume è dannoso per il seno? Lo fa invecchiare prima? Il sole può provocare il cancro al seno, come si legge in qualche sito internet? I raggi solari, inoltre, possono essere dannosi se ci sono cicatrici post- interventi chirurgici? E i capezzoli, sono più delicati? E che fare in caso di scottature? Le risposte a tutte le domande ce le ha date una esperta, la dermatologa Norma Cameli, responsabile dell’Ambulatorio di Dermatologia Correttiva e Rigenerativa dell’Istituto Dermatologico San Gallicano, IRCCS, Roma.
Estate e sole. Una maggiore produzione di endorfine che migliora il nostro umore e una maggiore sintesi della vitamina D che è fondamentale per la salute delle nostre ossa. Questi sono solo alcuni degli effetti benefici del sole che, però, può anche essere nocivo e causare danni alla pelle se ci si dimentica di proteggersi adeguatamente. E per la pelle del seno, meglio coprirsi o ci sono degli accorgimenti particolari per godersi il sole senza rischi?
Ai molti dubbi che abbiamo raccolto risponde Norma Cameli, responsabile dell’Ambulatorio di Dermatologia Correttiva e Rigenerativa dell’Istituto Dermatologico San Gallicano, IRCCS, Roma.
Il seno al sole va protetto di più rispetto al resto del corpo?
“No, non c’è differenza e non va protetto in modo diverso. Se invece consideriamo l’area più estesa, come collo e décolleté, sicuramente la cute in queste zone è più sottile e più soggetta ad un invecchiamento prematuro. Tutta l’area intorno al seno va perciò protetta con molta attenzione e non solo al mare, anche in città. Se non si fa attenzione, i raggi del sole possono essere pericolosi e provocare eritemi, macchie e un’accelerazione dell’invecchiamento cutaneo con la comparsa di rughe e perdita di elasticità della pelle. I raggi UVB, per esempio, oltre a stimolare l’abbronzatura, sono responsabili di scottature ed eritemi nel caso in cui la pelle non venga adeguatamente protetta. I raggi UVA, anche se hanno un’energia inferiore agli UVB ed erroneamente sono considerati meno dannosi, in realtà sono in grado di penetrare ancora più in profondità e fare danni.
“Oltre, ovviamente, al rischio di melanoma, cioè il tumore che ha origine dai melanociti ed è il più aggressivo e pericoloso, c’è la possibilità che compaia la cheratosi attinica, una lesione precancerosa della pelle che si sviluppa proprio a causa dell’effetto cumulativo dell’esposizione solare, insieme al basalioma o carcinoma a cellule basali che ha, invece, origine dalla trasformazione delle cellule che si trovano nello strato più profondo dell’epidermide, le cosiddette cellule basali e il carcinoma spinocellulare. Le scottature, dovute all’esposizione diretta della pelle ai raggi solari senza protezioni, sembrano avere un ruolo nello sviluppo di questo tipo di tumori in età adulta. Per questo, è indispensabile la prevenzione ed evitare del tutto di esporsi al sole nelle ore più calde, cioè tra le 12 e le 16”.
“Assolutamente no. L’esposizione al sole senza le dovute precauzioni è responsabile esclusivamente dello sviluppo di tumori della pelle. Associare l’esposizione solare al tumore del seno è una credenza totalmente infondata: non esistono studi scientifici che mettono in luce questa correlazione. Le radiazioni solari non aumentano né il rischio di tumore al seno né quello di recidiva”.
“Sulla pelle del seno, come su qualsiasi altra parte del corpo, i raggi del sole accelerano il processo di invecchiamento. In generale però la pelle del décolleté è spesso fra le più trascurate dalle donne per cui diventa sottile e rugosa e spesso compaiono macchie. Prendere il sole in topless significa esporre il seno ai raggi solari e quindi anche inevitabilmente agli effetti negativi del sole. Ma se si ha un comportamento responsabile e si utilizza sempre, in qualsiasi momento della giornata, una crema con un elevato fattore di protezione, i rischi si riducono. Maggiore prudenza devono avere le fumatrici: la loro pelle, infatti, è molto più esposta a un invecchiamento precoce e a ogni tipo di rischio di infiammazione”.
“In primis evitare di esporsi in modo sconsiderato. Le scottature sono un elemento ritenuto correlato con la formazione di tumori cutanei. Perciò ci vuole prudenza, esporsi con giudizio, indossare abiti protettivi bianchi e in cotone e fare pause all’ombra. Se però compare un’eritema, cioè un arrossamento della pelle dopo l’esposizione al raggi ultravioletti, anche sul seno vanno applicate creme dopo-sole che hanno lo scopo di attenuare la sensazione di bruciore e il prurito e quindi placare anche l’arrossamento della pelle. In genere, l’eritema si risolve in pochi giorni. In caso di vere e proprie ustioni, invece, si può utilizzare una pomata al cortisone, ovviamente su indicazione del medico. Per evitare le ustioni, è utile comunque ricordare che l’esposizione al sole deve essere sempre graduale, anche perché successivi episodi di questo tipo portano come abbiamo detto a un precoce invecchiamento della pelle con comparsa e accentuazione di rughe, oltre che ad alcune forme di tumori”.
“È necessario applicare una crema ad alto fattore di protezione. All’inizio sicuramente va usata la protezione SPF 50, ma il mio consiglio è di non scendere mai sotto un SPF 30. Bisogna considerare non solo il tempo di esposizione ma il fototipo della pelle: una carnagione color bianco latte o chiara necessita di una protezione più alta rispetto a chi ha la pelle più olivastra o scura. Nel caso in cui il fototipo è scuro si può utilizzare anche la protezione anti raggi UV- B 20, ma mai meno. Anche con le creme protettive ci si abbronzerà. È poi importante ricordarsi di rimettere la crema dopo ogni bagno, sempre anche su mammelle e capezzoli, anche se si usa uno schermo solare waterproof, cioè resistente all’acqua”.
“Questa area è sicuramente più delicata e va protetta con cura. il sole va evitato soprattutto in alcuni casi, come dopo alcuni interventi chirurgici, tatuaggi o terapie oncologiche”.
Meglio di no. Se le cicatrici post operatorie sono recenti è necessario utilizzare cerotti e protezioni molto alte da applicare più volte al giorno. Il rischio maggiore, infatti, è l’iperpigmentazione, cioè la formazione di macchie scure sulla pelle. Molte donne, inoltre, fanno ricorso al laser per rimuovere segni e cicatrici legati alle terapie oncologiche. Per esempio, dopo le procedure di centraggio per la radioterapia vengono eseguiti dei piccoli tatuaggi e alla fine del trattamento spesso si usa il laser per eliminarli, anche se in estate andrebbe evitato l’utilizzo del laser proprio per non avere effetti negativi con l’esposizione al sole. Insomma dopo tali interventi meglio non esporre la pelle al sole”.
“Queste terapie hanno effetti sia sull’epidermide che è il tessuto più superficiale della pelle sia sul derma, cioè lo strato sottostante. In particolare con la chemioterapia si ha una diminuzione dello spessore dell’epidermide e del derma, quindi un assottigliamento della cute, e una riduzione del contenuto collagene e fibre elastiche. In altre parole, la cute diventa più lassa ed è più facile il verificarsi di una risposta infiammatoria. Inoltre, ci possono essere alterazioni della pigmentazione per un effetto sui melanociti, le cellule responsabili del colore della cute. Alcuni farmaci possono poi avere reazioni fototossiche e fotoallergiche e il risultato è sicuramente una pelle più sensibile alle radiazioni del sole. Per questo è fondamentale una protezione solare molto alta e, dopo la radioterapia, è meglio aspettare almeno un anno prima di esporsi al sole perché si possono avere problemi di infiammazione anche a distanza di tempo”.
“È bene evitare di esporsi e coprire l’area del capezzolo se sono stati fatti dei tatuaggi per camuffare eventuali cicatrici di un intervento chirurgico o ridisegnare l’areola mammaria durante la ricostruzione delle mammelle dopo una mastectomia”.
“Per lenire l’azione del sole, il consiglio è di utilizzare sempre una crema dopo-sole. Inoltre, in estate, meglio rinunciare a trattamenti esfolianti, scrub per il corpo e peeling, perché potrebbero verificarsi reazioni con il sole. Per l’idratazione sono consigliabili emulsioni, sieri o creme, più grasse in caso di pelle secca, a base di acido ialuronico e antiossidanti. Per la detersione, poi, sono sempre da preferire prodotti che non contengono tensioattivi che risultano aggressivi per la pelle, inclusa quella del seno”.
Barbara Amadori, insegnante di sostegno, laureata all’Accademia di Belle Arti di Urbino e da sempre appassionata di arte contemporanea, nel 2019 ha ricevuto la diagnosi di tumore al seno. Durante il percorso di cura ha sentito il bisogno di comunicare attraverso il linguaggio dell’arte la malattia. L’abbiamo intervistata per farci raccontare come è nata l’idea, e come è stata realizzata, della mostra ‘Arte come cura’ inaugurata a Città di Castello (Umbria) il marzo scorso ma che tornerà dal 7 al 29 maggio al Museo Casa Cajani di Gualdo Tadino. La mostra è stata realizzata grazie alla collaborazione con l’Aacc – Associazione Altotevere contro il cancro. Nella photo-gallery alcune opere delle 15 artiste che hanno partecipato.
Non solo l’affollamento di foto del ‘prima e del dopo’ intervento sui social. Beauty advisor, skin-influencer, decessi, denunce e filler iniettati online dal bagno di casa complicano il quadro. La fotografia di come la chirurgia estetica corre sui social in Italia e di quanto ci sia bisogno di una informazione più puntuale è delineata in occasione della tavola rotonda ‘L’autorevolezza social: like e curriculum a confronto’ mirata all’informazione come servizio che va oltre la pubblicità, in corso oggi a Sorrento in occasione del 9° congresso nazionale di Aicpe, Associazione italiana chirurgia plastica ed estetica. La tavola rotonda è a cura di ManiSulCuore.it
Una tavola rotonda a cura di Mani Sul Cuore nell’ambito del 9 Congresso AICPE, il 23 Aprile 2022 alle 14.30 a Sorrento, Hilton Sorrento Palace, Sala Plenaria Auditorium Sirene.
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