Roma, 19 ott – Otto sale operatorie invece delle attuali quattro e un percorso di cura potenziato e completo dedicato alle patologie femminili, incluso il tumore al seno. Stiamo parlando di uno dei principali obiettivi sul fronte della senologia e della ricostruzione mammaria prefissati dal nuovo Ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina-Gemelli Isola, presentato oggi a Roma. Mani sul Cuore ha seguito la conferenza stampa e intervistato Sergio Alfieri, Direttore area medico-scientifica del nuovo ospedale sull’isola Tiberina e colui che ha condotto l’intervento chirurgico per stenosi diverticolare del colon su Papa Francesco, che continua ad assistere.
Nel cuore della città, sul fiume Tevere, si potenziano l’assistenza sanitaria, la tecnologia e la ricerca scientifica a fronte di un investimento di 56 milioni di euro per i prossimi 5 anni. L’operazione punta ad eliminare la frammentazione delle cure in sanità e creare, o potenziare, sei Centri di Eccellenza per le malattie gastrointestinali e endocrino-metaboliche, per la donna ed il bambino, per le patologie della vista, per l’oncologia radioterapica e medica e radiologia, per la chirurgia protesica del ginocchio e dell’anca e traumatologia e, infine, per la diagnostica e terapia cardiologica. L’attivazione dei centri sarà completata entro gennaio 2023.
Tra gli obiettivi anche l’assistenza sanitaria per le fasce di popolazione più in difficoltà, con l’attivazione nei prossimi mesi di progetti dedicati ai più fragili come l’assistenza ai migranti, in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio per l’assistenza e la cura dei profughi di guerra, oltre alle fasce di fragilità della nostra popolazione, anziani in testa.
Rafforzati, dicevamo, i percorsi di cura dei centri d’eccellenza dedicati alle donne e ai bambini con la creazione e la valorizzazione di ostetricia, neonatologia, ginecologia e senologia. Oltre a oncologia, radioterapia e medica.
Ce ne ha parlato, a margine della conferenza stampa di questa mattina, proprio Sergio Alfieri: “Il servizio di senologia sarà potenziato col coordinamento della specialista Patrizia Frittelli, una eccellenza nel campo della senologia che, anche durante le difficoltà provocate dal Covid e dai problemi economici dell’ospedale, è riuscita a garantire l’assistenza, le terapie e gli interventi alle pazienti. Abbiamo già potenziato il servizio assorbendo medici specialisti provenienti dal Gemelli per fornire maggiore prestazioni alle donne con tumore. Anche la ricostruzione mammaria sarà potenziata: oggi abbiamo equipe di specialisti comuni con il Gemelli e si lavora su quattro sale operatorie ma il nostro obiettivo è di avere otto camere operatorie”.
Quali sono i progetti di cura dei più fragili, annunciati questa mattina? Risponde Alfieri: “Per i migranti stiamo lavorando insieme alla Comunità di Sant’Egidio e una società di consulenza per un progetto ben strutturato che si rivolge a due categorie, le più fragili: le donne e i bambini fragili, migranti che arrivano attraverso i cordoni umanitari e i rifugiati di guerra. Chiaramente questo comporta dei fondi che sono già stati in parte stanziati e speriamo di partire con questo progetto a metà novembre. È il nostro principale pilastro che seguirò personalmente. Avremo ambulatori dedicati a questa fascia di popolazione. È un importante progetto di solidarietà per coloro che vivono nell’ombra”.

Sergio Alfieri, direttore area medico-scientifica del nuovo ospedale sull’isola Tiberina.