Rifarsi il seno: ecco quando Cupido ci mette lo zampino.
Il seno, simbolo da sempre di femminilità, fertilità e maternità, è rappresentato e vissuto come un attributo sessuale principe, con tutte le conseguenze che possiamo immaginare. È una delle parti del corpo femminile che gli uomini amano di più, grande o piccolo non importa. Sarà per questo che le donne puntano a valorizzato nel modo giusto, curarlo o modificarlo con la chirurgia? Attesta il nostro ministero della Salute che in media, in Italia, ogni anno vengono impiantate chirurgicamente 55.000 protesi mammarie: il 63% delle donne sceglie la mastoplastica additiva per finalità estetiche, il 37% per finalità ricostruttiva dopo la mastectomia.
In occasione della festa degli innamorati, abbiamo voluto indagare quanto l’amore incida sulla decisione femminile di sottoporsi alla mastoplastica additiva per ingrandire o rassodare il seno. Insomma: un seno nuovo fa innamorare di più gli uomini? Un seno più grande fa riconquistare l’ex marito o fidanzato? E cosa pensano i fidanzati, compagni o mariti delle donne che decidono di avere un seno più prosperoso o giovane?
La nostra inchiesta indaga se la chirurgia estetica basta per far sbocciare o ritrovare un amore perso e svela qualche fragilità e preoccupazione da parte del cosiddetto ‘sesso forte’ di fronte alla partner che decide di rifarsi il seno, ma anche tanta collaborazione e vicinanza. E una volta fatto l’intervento lui si sente felice della decisione e perfino stupito per la naturalezza del nuovo décolleté della propria compagna.
Abbiamo raccolto le testimonianze di un uomo sposato con una donna che ha voluto rifare il seno (e che per ragioni di riservatezza chiameremo con il nome di fantasia Federico) e di un chirurgo plastico molto noto, il dottor Roy De Vita che ha alle spalle una ampia casistica di coppie che si recano da lui per le ‘prime visite’ per la mastoplastica additiva. De Vita ci ha svelato confidenze, sogni, discussioni e retroscena di coppia che ci permettono di indagare i comportamenti e le reazioni maschili con maggiore precisione.
Buona lettura.
Federico, 44 anni, sposato con Giulia, 42anni, operata da qualche mese:
È innamorato di sua moglie come prima, di più o di meno dall’operazione di mastoplastica additiva?
“Lei è felicissima, mostra grande soddisfazione e vestendosi ha più cura per il décolleté e per il suo aspetto. È serena e per questo io sono felice. A me piaceva anche prima e piace adesso allo stesso modo, non è cambiato niente ma vederla così aggiunge anche a me felicità. Ora tocca a me realizzare un sogno (sorride) vorrei da sempre una Harley Davidson…”
Ci racconti perché sua moglie si è sottoposta ad un tale intervento. Lei come ha reagito?
“Da sempre mia moglie desiderava un seno più florido nonostante abbia un bellissimo fisico. Il suo era piccolo ma a me piaceva, non ho mai contribuito a questo disagio e per me non era necessaria l’operazione ma il suo desiderio era così evidente che l’ho appoggiata nella decisione. I miei dubbi erano inizialmente correlati col timore della sala operatoria per esperienze familiari pregresse. Per me l’intervento era inutile e ho tentato di farla riflettere ma per lei il seno piccolo era motivo di disagio fin dalla adolescenza e desiderava operarsi da tempo. Quindi dopo i primi dubbi, l’ho accompagnata nella scelta perché la amo. Imporre disapprovazione non fa parte del nostro rapporto”.
Come ha vinto i suoi timori?
“Prima di fare l’operazione ci siamo informati sul tipo di operazione. Lei, soprattutto, ha fatto una indagine approfondita e poi ci siamo rivolti ad uno specialista rinomato e autorevole. Ho superato l’ansia da intervento chirurgico standole vicino e informandomi insieme a lei”.

“
L’ho accompagnata nella scelta perché la amo. Imporre disapprovazione non fa parte del nostro rapporto.
”
Federico, 44 anni, marito di Giulia, 42 anni, operata da qualche mese
(I nomi sono di fantasia per proteggere la riservatezza dell’intervistato e della moglie)
Intervista a Roy De Vita
Si riconquista l’ex marito o fidanzato che ha preferito un’altra donna con la chirurgia estetica?
“No, non è affatto sufficiente. La prima domanda alla quale rispondersi è dire a se stesse perché si sta decidendo di rifarsi il seno, soprattutto per le donne over 40. Modificare il proprio corpo non modificherà la situazione della coppia che non c’è più. Ci sono altre ragioni, profonde, nel verificarsi di una rottura nei rapporti d’amore che possono essere capite anche con il supporto di uno psicologo. Questa terapia è più utile per ritrovare una maggiore serenità e guardare avanti”.
Prima visita in clinica, le pazienti si presentano da sole o accompagnate?
“Raramente vengono da sole, nella maggioranza dei casi sono accompagnate dal partner, marito, compagno o amante, oltre che dalle madri”.
Come si comporta lui alla prima visita di lei?
“In questi frangenti gli uomini mostrano uno strano tipo di amore perché, nel 90% dei casi, alla prima visita mariti, compagni, fidanzati o amanti sono contrari. E lo sono per una forma di protezione verso la compagna che però svela falle perché va contro i desideri dell’amata. La risposta tipica degli uomini è ‘a me piaci così come sei’ e che sia meglio evitare che si faccia una anestesia ‘senza motivo’ come dicono. In realtà intravedo una mancanza rispetto e un atto egoistico per evitare responsabilità nel caso in cui qualcosa vada storto. Nel colloquio i partner non tengono conto dei motivi profondi che spingono una donna ad una scelta del genere e che la stessa signora dichiara durante il colloquio”.
“
La risposta tipica degli uomini è ‘a me piaci così come sei’ e che sia meglio evitare che si faccia una anestesia ‘senza motivo’ come dicono.
”
Roy De Vita, chirurgo plastico
L’uomo ascolta le richieste della partner?
“A giudicare dalle reazioni di disaccordo le ascoltano poco. Poi ci sono le eccezioni ma in linea generale i compagni non tengono conto del disagio che accompagna le loro compagne. Molte pazienti, ad esempio, non si mostrano mai alla luce al loro compagno, non si spogliano mai completamente avanti a lui oppure mai senza reggiseno. Ancora molte donne, dopo le gravidanze e l’allattamento dei figli, vogliono riconquistare fiducia anche nel loro corpo ed il seno diventa una zona molto fragile perché si trasforma. L’accompagnatore tende ad invadere il colloquio seguendo le proprie ansie e dimostrando di essere poco vicino verso la compagna. Non mancano i casi in cui, uscendo dalla sala, la rimprovera perfino”.
Al no maschile corrisponde la rinuncia delle pazienti?
Durante il colloquio è naturale ‘setacciare’ le parole che il chirurgo dice. Restano impresse solo quelle che piacciono, meno quelle che non si conoscono o si temono. Per questo io conduco colloqui molto lunghi con la paziente e con il suo partner. Nel dialogo esauriamo tutti i dubbi e apro anche le chiavi giuste per avere l’attenzione e l’ascolto dei loro compagni. Non li coinvolgo direttamente, mi rivolgo alle donne e so che scardino anche resistenze, timori e preoccupazioni maschili. La completezza e la qualità dell’informazione fanno cadere i preconcetti che gli accompagnatori possono avere. Spesso confessano di essere venuti prevenuti e da quel momento l’ambiente si rilassa permettendo la ricezione completa delle informazioni e perciò una maggiore consapevolezza”.
E il chirurgo come reagisce di fronte ai dubbi del partner?
Gli dico di cercare di comprendere che lui sarà il primo beneficiario di questo tipo di intervento: se la sua compagna è venuta in clinica per questo tipo di operazione è perché ha un forte disagio non controllabile e che si riflette in tutta la sua vita e, logicamente, a cerchi concentrici, sulle persone che sono loro vicine, dal marito agli amici ai conoscenti. Nel momento in cui invece la sua compagna si sente in pace con sé stessa cambia la propria disponibilità nei confronti degli altri. Il disagio cala, la serenità si rifletterà anche sugli altri”.
Ci sono uomini che gradiscono un seno ‘maggiorato’?
“Sì e sono in media il 10% dei partner che accompagnano le donne in clinica. Sono persone entusiaste nella vita e anche amanti del seno femminile. Se la compagna ha deciso di sistemare il décolleté loro sono presenti già nelle prime fasi della scelta, le accompagnano e le supportano fin dall’inizio”.
Il punto di vista maschile verso la compagna cambia dopo l’intervento?
“Anche i più reticenti mostrano molta più vicinanza e disponibilità dal periodo post-operatorio in cui le loro donne non possono fare né sport né svolgere attività quotidiane tipo la spesa o prendere in braccio i bambini piccoli. Mariti e partner le supportano e sono sempre molto disponibili a cercare soluzioni per risolvere questo periodo difficile”.
E di fronte al nuovo décolleté, quale è la reazione di lui?
“Anche i partner che inizialmente bocciavano l’idea dell’operazione, sono più felici nel vedere la moglie serena, gradiscono il risultato e si stupiscono perfino perché non credevano che il nuovo seno fosse così naturale”.
Tra lui e lei, chi paga generalmente l’operazione di mastoplastica additiva?
“Quando si presentano in clinica insieme, pagano sempre i mariti, i compagni o gli amanti. Le donne che si presentano da sole invece sono più indipendenti e non hanno alcune intenzione di ricevere critiche da parte del fidanzato”.
“
Anche i partner che inizialmente bocciavano l'idea dell’operazione, sono più felici nel vedere la moglie serena, gradiscono il risultato e si stupiscono perfino perché non credevano che il nuovo seno fosse così naturale.
”
Roy De Vita, chirurgo plastico