Alcune tecniche di ricostruzione mammaria dopo il tumore e gli interventi per l’aumento del volume del seno prevedono l’uso di protesi.
Il tuo chirurgo ti mostrerà i diversi tipi di dispositivi e ti illustrerà le tecniche chirurgiche disponibili.
Insieme, potrete valutare i pro e i contro e scegliere le protesi più adatte al tuo organismo e alle tue esigenze. Durante la visita di consulto, parla apertamente con il chirurgo e comunica i tuoi desideri e obiettivi personali sull’intervento. Inclusi i timori, i dubbi e i tuoi desideri. Questo è il solo modo per perseguire aspettative realistiche. Quando si sceglie una protesi, è importante considerare quali sono le proprie esigenze e le proprie caratteristiche individuali. Lo specialista ha le competenze e dall’esperienza per consigliare le protesi più adatte a te: il volume, la forma e le dimensioni devono essere proporzionate al tuo fisico, solo così le protesi potranno essere in armonia con il tuo corpo.
Le protesi sono costituite di silicone ad uso chirurgico. Sono migliorati i processi di fabbricazione e la purezza del gel che è oggi trattato con tecnologie avanzate e sottoposto a controlli di qualità secondo standard internazionali. I dispositivi sono sottoposti inoltre a numerosi controlli sulla sicurezza necessari ai dispositivi medico-chirurgici secondo le norme comunitarie e nazionali. Si
tratta infatti di dispositivi medici regolamentati dal D.L 24 febbraio 1997, n. 46, attuazione della Direttiva Europea 93/42/EEC.
Sono disponibili molte protesi di forma diversa perché ogni donna è unica e ogni corpo è differente. I numerosi modelli si suddividono in due tipologie:
Le protesi hanno misure e proiezioni (il profilo) variabili, in modo da fornire al seno sporgenze più o meno accentuate. Indipendentemente dalle dimensioni e dalla forma, le protesi mammarie sono formate da un involucro di silicone che contiene gel di silicone (“coesivo” ovvero che rimane all’interno dell’involucro anche in caso di rottura) o altre sostanze come soluzione fisiologica.
Il guscio di silicone delle protesi può avere superfici diverse, classificate nel seguente modo:
Quando si parla del volume ideale, non si dovrebbe pensare in termini di misure della coppa come si fa con i reggiseni.
Fra le numerose varianti per scegliere la taglia del seno si devono considerare il proprio stato di salute, l’anatomia del seno, le dimensioni delle mammelle, la conformazione del torace, l’età, lo stato della propria cute.
I centimetri, talvolta anche i millimetri sono un’unità di misura accurate che tu e il tuo chirurgo potrete usare per stabilire le dimensioni delle protesi mammarie più adatte.
Durante la visita il chirurgo eseguirà un attento esame obiettivo avvalendosi di strumenti come il calibro ed il centimetro per pianificare al meglio l’intervento.
Anche una prova pratica può essere utile: esistono protesi esterne che puoi inserire nel reggiseno, in modo da vedere con l’effetto di diverse forme e dimensioni. Indossa vestiti che porti spesso e che ti piacciono: la differenza diventa evidente molto rapidamente. Alcuni chirurghi usano strumenti di visualizzazione 3D per aiutarti a capire quale potrà essere il risultato.
Chiedi consiglio al tuo medico.
In via generale non esiste una data di scadenza delle protesi, le ditte produttrici certificano la qualità di produzione e la maggior parte fornisce una garanzia dei dispositivi mammari ma non assicurano una durata illimitata.
Le protesi attuali anche se fabbricate con tecniche di altissima qualità non sono perenni ed è importante monitorarne lo stato con un’ecografia mammaria annuale. L’ecografia è un appuntamento da non saltare, non utilizza raggi e può monitorare lo stato delle protesi.
In caso di sospetto di usura è indicato eseguire un esame di secondo livello ovvero la risonanza magnetica, “gold standard” per confermare o meno un eventuale rottura della protesi.
In genere possono essere sostituite per fissurazioni della parete, comparsa di una severa contrattura capsulare, con un cambiamento evidente della forma del seno nel tempo per cui l’effetto diviene meno bello e meno naturale.
La rottura infatti della protesi non è frequente e, qualora si fissuri l’involucro, il silicone resta in sede perché non è liquido ma molto coesivo. Insomma non migra da nessuna parte. Il più delle volte la rottura non dà sintomi e si scopre solo con l’ecografia o con la risonanza magnetica.
In caso di rottura è bene rivolgersi al proprio chirurgo ma l’intervento non è da fare con urgenza. L’operazione di sostituzione del dispositivo sfrutta talvolta le stesse cicatrici dell’operazione precedente e include l’eventuale eliminazione della capsula formata dal tessuto circostante.
Ricordiamo inoltre che la mammografia non danneggia né rompe le protesi mammarie, fatela regolarmente ogni anno in tranquillità dopo i 40 anni o quando consigliato dal vostro senologo, rivolgendovi ad un centro di radiologia specializzato.
No, non è mai stato riscontrata alcune relazione fra tumore al seno e protesi mammarie e le donne con protesi non sono soggette a maggiori rischi rispetto alle donne che non hanno tali dispositivi.
Recentemente è stata evidenziata la possibilità che si possa sviluppare un linfoma intorno alla protesi. Non si tratta di un tumore al seno e questa evenienza, denominata BIA-ALCL (linfoma anaplastico a grandi cellule), è molto rara e nella maggior parte dei casi si risolve rimuovendo la protesi e la capsula di tessuto che la circonda. Italia il Ministero della Salute stima 2,8 casi su 100.000 pazienti e complessivamente nel mondo sono stati diagnosticati 573 casi su circa35 milioni di protesi mammarie impiantate.
La salute del seno va monitorata costantemente e la presenza di protesi permette comunque l’esecuzione di tutte le indagini radiologiche (ecografia, mammografie e risonanza magnetica) necessarie per il follow up oncologico e non ‘celano’ alcun eventuale segnale negativo per la salute.
Invece in presenza di un espansore mammario temporaneo (la protesi gonfiabile che si inserisce per creare una tasca nel tessuto dove alloggiare la protesi in un secondo momento) è preferibile non eseguire la risonanza magnetica ed è bene informare il radiologo.
Testi redatti su supervisione scientifica a cura di Barbara Cagli, chirurgo plastico, ricostruttivo ed estetico Breast-Unit Policlinico universitario Campus Bio-Medico di Roma.
Fonti:
www.breastcancer.org/symptoms/understand_bc/statistic
www.plasticsurgery.org/documents/News/Statistics/2018/plastic-surgery-statistics-report-
2018.pdf
www.cancer.net/cancer-types/breast-cancer/statistics
www.cancer.net/cancer-types/breast-cancer/screening
www.cancercenter.com/community/blog/2018/05/10-commonly-asked-questions-about-life-
after-breast-reconstruction-surgery
www.breastcancer.org/treatment/surgery/reconstruction/types
www.breastcancer.org/treatment/surgery/reconstruction/when
www.cancer.org/cancer/breast-cancer/reconstruction-surgery/should-i-get-breast-reconstruction-
surgery.html
Protesi mammarie e Linfoma anaplastico a grandi cellule (ALCL) (salute.gov.it)
https://www.beautifulafterbreastcancer.it/wp-content/uploads/2020/11/Brochure-Donna-x-
Donna-2020.pdf
www.barbaracagli.com
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